Dopo aver guidato la serata con la consueta maestria, Francesco Villa - già miglior sommelier Fisar 2013 - ci porta alla scoperta del millesimato di casa Laurent Perrier con le sue note di degustazione. Buona lettura!
2007: naso timido e contratto che risente sicuramente del recente dégorgement. Citrino, su tutti lime e bergamotto, congiunti ad una mineralità netta, creano una sommatoria di sensazioni verticali che aprono la mente ad uno “champagne che sarà”. In bocca risulta coerente con il naso, con centro bocca giocato su freschezza e linearità, snello e dal sorso prolungato. Manca di equilibrio e fusione soprattutto tra attacco di bocca e centro bocca, ma l’agrume unito alle sensazioni balsamiche amplificano il finale.
2006: pieno, voluminoso con nette note di boulangerie. La bocca sorprende per l’armonia tra frutta bianca, dettata da frutto della passione, ribes bianco e pesca nettarina e le note di nocciolina, lievito fresco e pane appena sfornato. Lo chardonnay fa la voce grossa, risaltando sul pinot noir, ma si esprime con la solita delicatezza donata dai GC della Cote des blancs da cui proviene. Impressiona per fusione di erbe officinali, caramella al limone e la onnipresente mineralità e verve acida che contraddistingue i vini di L-P. Il perlage fine e vigoroso stuzzica il naso e si fonde con la bocca, amplificando la mousse delicata ed il volume al momento della deglutizione.
2004: alla vista il colore è meno brillante, peccando di luminosità, con un perlage che si spegne quasi subito. Note di evoluzione più marcate, che fanno immaginare ad un vino forse troppo stanco in relazione alla splendida annata. La mineralità, briosa delle due annate precedenti, qui si è involuta in una nota salmastra di alga. Fieno, erba essiccata e tabacco biondo di sigaretta cercano un accenno di fusione con la mineralità che stenta a crearsi. In sottofondo susina bianca, mela golden ed un fruttato a bacca gialla rianimano il carattere chiuso e scontroso. La bocca ha un attacco aggressivo, cedendo quasi a delle sensazioni tanniche, scontrose, come se al momento della raccolta le uve non fossero state perfettamente mature. Le gengive si contraggono al primo sorso ed il centro bocca, completamente dissociato dal resto, cerca un allungo su un’acidità in ripresa. Il Perlage flebile non sostiene il volume.
2002: annata trasversale che lascia pochi dubbi sulla qualità. Il colore è vivo, luminoso che volge ad un paglierino con tocchi dorati. Al naso sprigiona la quintessenza dello champagne, riuscendo nella fusione di profumi di patisserie, sensazioni balsamiche, frutta matura e fiori bianchi. Risalta su tutti il biscotto di pasta frolla, burroso, dolce ma croccante unito alle sensazioni pungenti e delicate di ginger e zafferano che creano un mix assolutamente intrigante. La bocca non è da meno, con un equilibrio impressionante che viene meno in maniera quasi impercettibile sulle gengive, con un leggera contrattura e nel finale, dove le note terziarie sovrastano il pompelmo dolce a scapito della freschezza. Vino dalla straordinaria personalità ed eleganza, degno di una grande Maison.
2000: perlage delicato che denota gli anni sulle spalle, ma ben presente. Color oro vivo, luminoso. Il più armonico e lineare della serata, soprattutto per la corrispondenza naso-bocca…e che bocca! Espressiva, ricca, elegante, oltre a decine di altri aggettivi che rischierebbero di allungare la descrizione all’infinito. L’attacco di bocca è fruttato, non polposo, ma fresco e scattante. Mineralità “crayeux” così delicata da sfiorare la lingua, fondersi con i fiori di lavanda e sambuco ed amplificarsi in un finale infinito. Il naso non appena acquista qualche grado di temperatura, risulta denso, con spunti fumè e note di caramello, finocchietto e salvia. Nonostante sia il più vecchio della verticale, sembra non avere età, tant’è in bocca vibra nettamente una nota agrumata e succulenta.
FV
Delegazione Autonoma Fisar Empoli